giovedì 18 giugno 2009

Le ACLI presentano il Punto Famiglia di Cosenza

di Filippo Salatino

Un’iniziativa bella e anche giusta». Così sinteticamente il magistrato Domenico Airoma ha definito il “Punto Famiglia”, operativo nella sede Acli di Cosenza (via Medaglie d’Oro) e che, oltre alle attività di Patronato e Caf, offre servizi di segretariato sociale, consulenza legale, mediazione familiare e a favore delle famiglie immigrate e/o miste, sostegno delle competenze genitoriali.

Insieme al nuovo “Osservatorio Sociale“, il “Punto Famiglia” è stato presentato nei giorni scorsi in un convegno inserito nelle festività in onore di S. Giovanni Battista nella parrocchia omonima.

Dopo i saluti del parroco mons. Pier Maria Del Vecchio e del presidente provinciale aclista Pierino Fallico, il responsabile regionale dell’Osservatorio Sociale, Antonio Tiberi, ha chiarito che servirà a raccogliere informazioni per formulare politiche sociali che diano frutti concreti e una solida base culturale ad azioni pro-famiglia ed interventi sulle nuove povertà. Inoltre a far comprendere ai cittadini quali sono i propri diritti e come farli rispettare nella pratica burocratica quotidiana. Il “PF” sarà un collante fra cittadini, associazionismo ed istituzioni.

Il presidente regionale aclista, Saverio Sergi, ha paragonato l’iniziativa, nel quadro di quelle tradizionali, agli alberi le cui «Radici ben piantate danno forza al tronco e i rami sono “antenne“ che gettano uno sguardo nella società per offrire un legame forte di condivisione delle esperienze nei territori e praticare una compassione superiore alla “semplice” solidarietà. Non a caso si chiamano “Punto Famiglia” perché da sempre sosteniamo e partecipiamo a Scienza e Vita, al Forum delle associazioni familiari ed al Family day, proponendo i valori non negoziabili indicati dai nostri pastori».

Il magistrato Airoma ha chiarito che «In accordo coi princìpi della “famiglia spirituale e sociale” del movimento cattolico, cui le Acli ed Alleanza Cattolica (di cui sono esponente), fanno parte, bisogna fuggire dalla tentazione di concepire tali azioni, a sostegno di necessità anche materiali, come meramente assistenziali perché non è vero. La famiglia viene prima dello stato, ognuno viene al mondo grazie ad un padre ed una madre e lo stato deve riconoscere i diritti primari delle famiglie e sostenerle».

Per il dirigente del Settore Politiche Sociali della Regione, Geppino Altomare, «Il nostro Dipartimento “Lavoro, Formazione, Politiche della Famiglia”, sta cercando di dare risorse alle famiglie che accudiscono persone con problemi, come minori a rischio e disabili; l’assistenza, che passa dai comuni, è a favore della famiglia ma non è semplice perché c’è una certa cultura che la penalizza. Nella ristrettezza di risorse, la Regione vuol dare visibilità al ruolo delle famiglie (si è costituito l’Albo delle Associazioni) e concretezza alla legge del 2004, purtroppo abbiamo verificato che il tentativo è stato frustrato ed i fondi sono stati tagliati. La proposta delle Acli merita attenzione e la Regione è favorevole ad un confronto su basi concrete».

Il sociologo dei Servizi Sociali dell’A.S. di Castrovillari, Vincenzo Di Tommaso, ha definito «Importante come idee e prospettive, le iniziative delle Acli che sono un “corpo intermedio naturale”, secondo studi che traducono in chiave sociologica proprio quel che ha detto il dr. Airoma: la famiglia è penalizzata dallo stato sociale, paradosso evidente perché il bene della famiglia è relazionale». Francesco Sesti, docente all’Università Roma 2, ha espresso «Plauso per come è congegnata l‘apertura di punti di ascolto, una rete che si proietta all’Osservatorio Sociale ed è il modo, nelle odierne impossibilità di partecipazione politica, di elaborare apporti “politici” di proposte che trovino ascolto innanzitutto dal legislatore, per un riconoscimento della famiglia come soggetto, in merito a riferimenti che non possono essere solo di diritto tributario e fiscale ma anche soggettivo». Hanno infine illustrato esperienze ed attività territoriali acliste, Giamaica Puntillo, referente del Punto Famiglia, Salvatore Luca Turano, Rosa Porro e Pio Micieli.

sabato 13 giugno 2009

Le ACLI presentano il Punto Famiglia di Cosenza


Introduce e modera

Filippo Salatino, segretario Centro Studi “Marco Biagi” Acli Calabria

SALUTI

Mons. Pier Maria DEL VECCHIO - parroco S. Giovanni Battista

Pierino Fallico - Presidente Provinciale Acli

RELAZIONI

Saverio Sergi - Presidente Regionale Acli

Antonio Tiberi - coordinatore Regionale Osservatorio Sociale Acli

INTERVENTI

Domenico Airoma - Magistrato

Geppino Altomare - Dirigente Regione Calabria Settore Politiche Sociali

Don Bruno Di Domenico - Direttore “Migrantes” Arcidiocesi Cosenza-Bisignano

Vincenzo Di Tommaso - Sociologo U.O Servizi Sociali A.S. Castrovillari

Franco Sergio - Presidente Forum Famiglie Cosenza

Francesco Saverio Sesti - Facoltà di Giurisprudenza Università Roma 2

TESTIMONIANZE

Giamaica Puntillo - Referente Politiche per la Famiglia ACLI Cosenza

Beniamino Tramontana - Direttore Provinciale Patronato ACLI

Carmelo Campolo - Presidente Regionale US ACLI

Salvatore Luca Turano - Acli S. Pietro in Guarano

Rosa Porro - Acli Montalto,

Chiara Leone - Acli Calopezzati

Idalisa Fiorino - Acli Donnici,

Pio Miceli Acli - III Settore,

Santino Ravenda - Acli Paola.


"Le ACLI hanno individuato la famiglia come elemento centrale di un rinnovato impegno sociale nel segno di un fare pensato che si traduce in elaborazione politica e culturale ed in azioni di senso.

Le ACLI, infatti, si propongono di promuovere in un ottica di (valutare cioè l’impatto di tutte le politiche sul soggetto famiglia), politiche integrate per favorire il protagonismo civico della famiglia,riconoscendola quale bene comune della società e affermandone il ruolo di soggetto sociale e politico.

L’impegno dell’Associazione si concretizza inoltre nello sviluppo dei Punti Famiglia, strumenti di innovazione culturale ed organizzativa che intendono rispondere alle fragilità materiali e relazionali che caratterizzano le famiglie di oggi.

I Punti Famiglia sono infatti luoghi di servizio,aggregazione e promozione del protagonismo familiare.Il nostro radicamento territoriale ci consente, inoltre, di cogliere i mutamenti sociali nei territori attraverso l’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali con funzioni di servizio, di promozione culturale e di punto di riferimento sui bisogni realmente espressi dai cittadini.

L’Osservatorio si prospetta come sede propositiva per il rafforzamento delle capacità di riflessione ed elaborazione politica, di azione sociale del sistema aclista nel Welfare locale e come esempio di buoni prassi per gli altri attori del Terzo Settore."

Acli: nascono i Punti Famiglia con il 5xmille

Presentata l'iniziativa a Roma. L'apprezzamento dei Vescovi italiani. Per il presidente Olivero: «Un nuovo modello di cittadinanza familiare».

Roma, 12 giugno 2009 - Un nuovo parco giochi ad Agrigento, un corso di musicoterapia per bambini a Cagliari, un gruppo di acquisto solidale per famiglie a Roma, un laboratorio di informatica per anziani a Biella, un mercatino di scambio ad Imperia. Sono solo alcune delle attività realizzate in tutta Italia grazie ai 'Punto Famiglia' delle Acli e ai contributi del 5 per mille.Presentati oggi a Roma alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi e del segretario generale della Conferenza episcopale italiana mons. Mariano Crociata, i Punto Famiglia sono spazi organizzati in cui si offrono alle famiglie servizi specifici e occasioni di aggregazione e coinvolgimento diretto. «Luoghi di incontro e di amicizia - spiegano le Acli - nei quali le famiglie possano sperimentare e vivere positivamente l'appartenenza ad una comunità, ricevere ed offrire solidarietà, trovare insieme risposte ai bisogni specifici, in una logica di mutuo aiuto e solidarietà interfamiliare».«Apprezzamento da parte dei Vescovi italiani» è stato espresso dal segretario generale della Cei, mon. Mariano Crociata, che ha sottolineato l'importanza della «promozione di un pieno protagonismo familiare», denunciando per contro «una sorta di cecità del sistema sociale verso la famiglia», la sua «invisibilità agli occhi dei mass media, delle istituzioni politiche ed economiche», i «tentativi di neutralizzazione della famiglia stessa, ossia di negazione e rimozione della sua specificità, mediante un'assimilazione indifferenziata di tutte le relazioni fra individui».60 i Punto Famiglia delle Acli già attivi o in cantiere tra province e regioni: distribuiti equamente tra Nord (20), Centro (21) e Sud (20). L'obiettivo delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani è arrivare a 200 entro la fine del 2010, potendo contare sui contributi del cinque per mille destinati alle Acli. «Un modo - ha detto il presidente Andrea Olivero - di restituire alle famiglie sul territorio quello che le famiglie hanno voluto donarci».Consulenza previdenziale e fiscale, tutela giuridica, orientamento su mutui e prestiti, servizi di cura per l'infanzia, assistenza nei ricongiungimenti per i cittadini immigrati. Questi alcuni dei servizi che potranno trovarsi nei Punto Famiglia, in base alle esigenze e alle risorse dei diversi territori, lavorando in rete con le parrocchie, le diocesi, le altre associazioni, gli sportelli dei Comuni. E poi percorsi di educazione alla genitorialità, consulenze psicologiche e pedagogiche, «perché le difficoltà delle famiglie italiane - spiegano le Acli - in particolare quelle giovani, non sono solo di ordine economico ma anche di ordine relazionale».Non solo risposte ai bisogni contingenti, dunque, ma soprattutto occasioni coinvolgimento diretto, opportunità di incontrare altre famiglie: dalle attività sportive ai percorsi naturalistici, dai viaggi organizzati alle visite guidate per le famiglie. Attività ricreative, ludiche e culturali. Banche del tempo, per condividere anche le competenze presenti all'interno delle famiglie. Doposcuola e sostegno scolastico. Gruppi di acquisto solidale familiare e dei mercatini dell'usato.«Noi crediamo nel protagonismo familiare - afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - nella famiglia come risorsa per l'intera comunità. Per questo il nostro intento è duplice: da un lato sostenere la famiglia nei suoi bisogni e nelle sue difficoltà, dall'altro promuoverla nelle sue potenzialità. I nostri obiettivi sono questi: sostenere come associazione il protagonismo civico delle famiglie; ottenere il riconoscimento - a livello culturale e politico - di una vera e propria cittadinanza familiare; contribuire a costruire una società a misura di famiglia».