Presentata l'iniziativa a Roma. L'apprezzamento dei Vescovi italiani. Per il presidente Olivero: «Un nuovo modello di cittadinanza familiare».
Roma, 12 giugno 2009 - Un nuovo parco giochi ad Agrigento, un corso di musicoterapia per bambini a Cagliari, un gruppo di acquisto solidale per famiglie a Roma, un laboratorio di informatica per anziani a Biella, un mercatino di scambio ad Imperia. Sono solo alcune delle attività realizzate in tutta Italia grazie ai 'Punto Famiglia' delle Acli e ai contributi del 5 per mille.Presentati oggi a Roma alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi e del segretario generale della Conferenza episcopale italiana mons. Mariano Crociata, i Punto Famiglia sono spazi organizzati in cui si offrono alle famiglie servizi specifici e occasioni di aggregazione e coinvolgimento diretto. «Luoghi di incontro e di amicizia - spiegano le Acli - nei quali le famiglie possano sperimentare e vivere positivamente l'appartenenza ad una comunità, ricevere ed offrire solidarietà, trovare insieme risposte ai bisogni specifici, in una logica di mutuo aiuto e solidarietà interfamiliare».«Apprezzamento da parte dei Vescovi italiani» è stato espresso dal segretario generale della Cei, mon. Mariano Crociata, che ha sottolineato l'importanza della «promozione di un pieno protagonismo familiare», denunciando per contro «una sorta di cecità del sistema sociale verso la famiglia», la sua «invisibilità agli occhi dei mass media, delle istituzioni politiche ed economiche», i «tentativi di neutralizzazione della famiglia stessa, ossia di negazione e rimozione della sua specificità, mediante un'assimilazione indifferenziata di tutte le relazioni fra individui».60 i Punto Famiglia delle Acli già attivi o in cantiere tra province e regioni: distribuiti equamente tra Nord (20), Centro (21) e Sud (20). L'obiettivo delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani è arrivare a 200 entro la fine del 2010, potendo contare sui contributi del cinque per mille destinati alle Acli. «Un modo - ha detto il presidente Andrea Olivero - di restituire alle famiglie sul territorio quello che le famiglie hanno voluto donarci».Consulenza previdenziale e fiscale, tutela giuridica, orientamento su mutui e prestiti, servizi di cura per l'infanzia, assistenza nei ricongiungimenti per i cittadini immigrati. Questi alcuni dei servizi che potranno trovarsi nei Punto Famiglia, in base alle esigenze e alle risorse dei diversi territori, lavorando in rete con le parrocchie, le diocesi, le altre associazioni, gli sportelli dei Comuni. E poi percorsi di educazione alla genitorialità, consulenze psicologiche e pedagogiche, «perché le difficoltà delle famiglie italiane - spiegano le Acli - in particolare quelle giovani, non sono solo di ordine economico ma anche di ordine relazionale».Non solo risposte ai bisogni contingenti, dunque, ma soprattutto occasioni coinvolgimento diretto, opportunità di incontrare altre famiglie: dalle attività sportive ai percorsi naturalistici, dai viaggi organizzati alle visite guidate per le famiglie. Attività ricreative, ludiche e culturali. Banche del tempo, per condividere anche le competenze presenti all'interno delle famiglie. Doposcuola e sostegno scolastico. Gruppi di acquisto solidale familiare e dei mercatini dell'usato.«Noi crediamo nel protagonismo familiare - afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - nella famiglia come risorsa per l'intera comunità. Per questo il nostro intento è duplice: da un lato sostenere la famiglia nei suoi bisogni e nelle sue difficoltà, dall'altro promuoverla nelle sue potenzialità. I nostri obiettivi sono questi: sostenere come associazione il protagonismo civico delle famiglie; ottenere il riconoscimento - a livello culturale e politico - di una vera e propria cittadinanza familiare; contribuire a costruire una società a misura di famiglia».
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